“Si piega ma non si spezza. Intuitivamente, il suo nome si divide. Prima della fenditura, le prime due sillabe portano il nome del poeta che riusciva persino a incantare i sassi”. Descrive così la sua nuova fragranza Serge Lutens.
L’Orpheline è l’eau de parfum che ha conquistato Parigi, dove è stato presentato a luglio, presso Les Salons du Palais Royal, per poi arrivare in Italia a ottobre.
Etichetta nera, packaging sobrio, un nome che si discosta dalle convenzioni e dai rituali classici e note di fragranza di incenso, muschio e castoreo: sono questi gli ingredienti della nuova creazione di Christopher Sheldrake per Serge Lutens, ultima della Collection Noire.
Parlando de L’Orpheline, Serge Lutens racconta di un’infanzia, la sua, e di un pezzo di vita da cui parte il viaggio che, dopo anni, lo ha portato alla creazione di una fragranza unica. È un viaggio intenso nell’animo umano quello al quale L’Orpheline ci prepara. Un viaggio che – a detta di Monsieur Lutens – affonda le sue radici nell’antica, recondita dualità tra uomo e donna, madre e padre. L’Orpheline è un tributo alla purezza infantile, al “fanciullino” che resiste nell’animo di ognuno di noi e che, magari conservando un po’ di quella innocenza, guarda, da adulto, all’infanzia lontana. Una fragranza che parla della necessità di guardare al passato. Quel passato cui non smettiamo di volgere lo sguardo, magari nel tentativo di replicarlo.
Con le sue note di legni balsamici, incenso, muschio e spezie, L’Orpheline invita a compiere lo stesso viaggio che ha portato Lutens alla sua creazione, lasciandosi conquistare da un profumo avvolgente e raffinato. È un invito a lasciarsi trasportare e a intraprendere un vero e proprio viaggio nei sensi.
È stato definito l’eau de parfum “cenere d’incenso”. E, in effetti, alla cenere rimanda, in un certo senso. A quella cenere immaginaria lasciata dal fuoco che ha spento il dolore, dopo che si è avuto il coraggio di guardare al proprio passato e ripercorrerlo, fino a raggiungere la piena consapevolezza di sè.
L’Orpheline è molto più di un profumo. È la fragranza che racchiude in sé, nei suoi sentori di incenso e muschio e nel suo jus puro e deciso, raffinato e inconfondibile, fragile e resistente al tempo stesso, la metafora di un viaggio nel passato, tra le proprie paure e debolezze, ormai terminato e dal quale, forse, si esce vincitori.